O, almeno, il loro impatto emotivo, in chi soffre di disturbo da stress post traumatico.
Dato che un ricordo emerge quando una serie di neuroni collegati tra loro, ciascuno responsabile di un aspetto (per esempio un odore), si attivano in contemporanea e in modo simile.
Alcuni ricercatori stanno cercando di sviluppare sostanze che permettano di sganciare i collegamenti sinaptici tra questi neuroni, di fatto cancellando il ricordo.
Questa soluzione presenta, però, un inconveniente potenzialmente molto negativo: la vittima del trauma non sarebbe più in grado di testimoniare ciò che le è accaduto.
Per questo è intensamente battuta un'altra linea di ricerca, che punta ad affievolire i collegamenti tra i neuroni in cui è archiviato il ricordo dell'evento e quelli che danno a esso la coloritura emotiva negativa.
Il ricordo potrebbe così essere richiamato, ma privato dei sentimenti destabilizzanti a esso originariamente legati.
Fonte: Sapere & Salute, novembre 2012
Commenti
Personalmente non assumerei mai questi psico farmaci in stato di coscienza ...
Crescere significa apprendere continuamente... anche i brutti ricordi sono un' opportunità di crescita se non alimentiamo negatività.
hai ragione, anch'io mi terrei i brutti ricordi, tra l'altro, la Programmazione Neuro-Linguistica e, in particolar modo, una tecnica chiamata "Swish", può già aiutare le persone a sostituire stati d'animo e immagini negative con qualcosa di decisamente più bello...
un abbraccio