Già a cinque mesi di età i bambini analizzano il mondo che li circonda, proprio come gli adulti.
Lo rivela uno studio condotto dagli esperti del Laboratoire de Sciences Cognitives et Psycholinguistique di Parigi e pubblicato dalla rivista di ricerca scientifica New Scientist.
Gli esperti hanno studiato tre gruppi di bambini di cinque, dodici e quindici mesi di età, rilevando l'attività delle diverse zone del loro cervello.
Ai piccoli erano mostrate, sullo schermo di un computer, alcune immagini di volti di persone e subito era rilevata e analizzata la reazione della loro mente.
In particolare, l'attività delle aree coinvolte nel processo della visione e del riconoscimento dei volti, nella parte posteriore del cervello, e quelle della corteccia prefrontale, dove il viso è "immagazzinato" e, se possibile, riconosciuto.
Questo fenomeno, spiegano gli scienziati, dimostra che il cervello ha preso coscienza e analizzato quello che gli occhi hanno visto: negli adulti, dal momento della visione a quello del trasferimento del viso nel "magazzino" dei ricordi passano tre decimi di secondo.
Studiando i bambini, gli scienziati hanno scoperto che anche in loro il meccanismo del riconoscimento funziona così: l'unica differenza è la velocità con cui entra in azione.
Nei bambini di dodici e quindici mesi di età, perché la percezione di un volto sia poi trasferita alla zona del cervello che lo memorizza e lo riconosce occorrono sette decimi di secondo, in un bambino di cinque mesi serve più di un secondo.
Ma i meccanismi di percezione e di ragionamento, concludono gli esperti, sono gli stessi.
Fonte: Di Più, 3/06/13
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